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domenica 24 agosto 2014
domenica 6 luglio 2014
L’aifa ordina il ritiro dal mercato 2 farmaci difettosi, un anticoagulante e un anticancro
Farmaco
difettoso bloccato dall’AIFA. Divieto di utilizzo del medicinale NOVASTAN 100
della ditta Mitsubishi Pharma Europe Ltd per la non conformità alle Norme di
Buona Fabbricazione (Anticoagulazione in pazienti adulti con trombocitopenia di
tipo II indotta da eparina, che richiedono una terapia antitrombotica per via
par enterale. La diagnosi deve essere confermata mediante il test HIPAA (test
dell’attivazione delle piastrine indotta da eparina) o da un test equivalente.
Tuttavia, tale prova non deve ritardare l’inizio della terapia.)
NAS
nelle farmacie. I Carabinieri del Nas si sono presentati nei depositi
farmaceutici e nelle farmacie di tutta Italia per verificare l’avvenuto ritiro
dal mercato del medicinale NOVASTAN 100, un medicinale da utilizzare
esclusivamente in ambiente ospedaliero e riservato agli specialisti in
pneumatologia, fisiopatologia respiratoria, medicina del lavoro,
otorinolaringoiatria, pediatria, allergologia. Un comunicato dell’AIFA,
l’Agenzia Italiana per il Farmaco che Giovanni D’Agata, presidente dello
“Sportello dei Diritti” riporta, è eloquente nel precisare che:
”
A seguito della notifica di non conformità alle Norme di Buona Fabbricazione,
che riguarda tra l’altro la mancanza di un livello adeguato di assicurazione di
sterilità, pervenuta dall’agenzia inglese dei medicinali (NIHRA) e conseguente
all’ispezione effettuata presso il sito di produzione del medicinale “NOVASTAN
100 mg/ml concentrato per soluzione per infusione 1 flaconcino in vetro da 2,5
ml”, AIC n. 037482015, della ditta Mitsubishi Pharma Europe Ltd, sita a Londra
(Regno Unito) e distribuito in Italia dalla ditta Orphan Europe Italy, sita in
Segrate (Milano), via B. Cellini, 11 via Orazio, 20/22, ai sensi deIl’art. 142
del D. Lvo n° 219/2006 e per la motivazione sopra evidenziata, si dispone il
divieto di utilizzo di tutti i lotti del medicinale sopra riportato, in attesa
di aggiornamenti da parte dell’autorità inglese. La ditta Orphan Europe Italy
dovrà assicurare l’immediata comunicazione dei divieto di utilizzo, entro 48
ore dalla ricezione della presente a tutti i destinatari dei lotti del suddetto
medicinale. Entro 5 giorni la ditta fornirà al|’AIFA le informazioni su eventuali
altri lotti interessati. Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute é
invitato a verificare l’avvenuta comunicazione dei divieto di utilizzo e in
caso mancato adempimento da parte della ditta interessata procederà al
sequestro del medicinale. In deroga al presente provvedimento e in via del
tutto eccezionale, in attesa della produzione di nuovi Lotti conformi alle
norme di buona fabbricazione, si autorizza l’utilizzo del medicinale NOVASTAN
100 mg/ml concentrato per soluzione per infusione 1 flaconcino in vetro da 2,5
ml,”.
Ritiro
dal commercio del farmaco ARANESP 500 della Amgen SpA. L’Aranesp è un farmaco
molto costoso, commercializzato in fiale con dosaggi che variano dai 25 ai 500
mcg per ml. Negli Stati Uniti una confezione di quattro fiale da 100 mcg costa
circa 1700 dollari. (Trattamento dell’anemia sintomatica associata
all’insufficienza renale cronica (IRC) in adulti e in pazienti pediatrici.
Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti affetti da neoplasie non
mieloidi che ricevono chemioterapia).
I
Carabinieri del Nas si sono presentati nei depositi farmaceutici e nelle
farmacie di tutta Italia per verificare l’avvenuto ritiro dal mercato del
medicinale ARANESP 500, un farmaco che stimola l’eritropoiesi, un processo
fisiologico che porta alla produzione di nuovi globuli rossi (GR). La sua
struttura chimica e le sue funzioni ricalcano da vicino le caratteristiche
tipiche dell’eritropoietina umana, un ormone naturalmente prodotto dal rene che
stimola la produzione di eritrociti (GR) nel midollo spinale. L’Aranesp viene
prodotto dall’Amgen, un’azienda internazionale specializzata nel campo delle
biotecnologie che, con il patrocinio di Lance Armstrong, organizza ogni anno il
giro della California, importante tappa nel circuito ciclistico
professionistico. L’Aranesp è un farmaco approvato dalla FDA per il trattamento
dell’anemia ed in particolare per quelle forme anemiche causate da
insufficienza renale cronica o cicli chemioterapici. Il principio attivo che
contiene in soluzione iniettabile è chiamato darbepoetina alfa. Rispetto al
vecchio Epogen l’Aranesp possiede una durata d’azione tre volte superiore.
Grazie a questo nuovo farmaco i pazienti richiedono un numero inferiore di
somministrazioni, passando dalle tre ad un unica iniezione settimanale. L’Aranesp
è un farmaco molto popolare negli sport di resistenza come la corsa di durata
ed il ciclismo. In queste discipline la massima capacità di trasporto
dell’ossigeno assume infatti un’enorme importanza ai fini della prestazione
atletica. Un test delle urine può comunque smascherare gli atleti che ne fanno
uso. Un comunicato dell’AIFA, l’Agenzia Italiana per il Farmaco è eloquente nel
precisare che:
“A
seguito della comunicazione della ditta concernente presenza di particelle
estranee in confezioni del medicinale “ARANESP 500 mcg siringa pre-riempita”, lotto
n. 10468913 scad. 05/2015, AlC n. 035691777/E della ditta Amgen SpA, sita in
Milano, via E. Tazzoli, 6, ai sensi deI|’art. 70 del D. L.vo 219/2006 e per la
motivazione sopra evidenziata, comunicasi il ritiro del lotto del medicinale
sopra riportato. Resta inteso che, nelle more del ritiro, il lotto sopra
riportato non potrà essere utilizzato. La ditta Amgen SpA dovrà assicurare
l’avvenuto ritiro entro 48 ore dalla ricezione della presente comunicazione. Il
Comando Carabinieri per ia Tutela della Salute è invitato a verificare
l’avvenuto ritiro e, in caso di mancato adempimento da parte della ditta
interessata, procederà al sequestro del lotto del medicinale”.
In
virtù di tale comunicazione, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei
Diritti”, invita i pazienti a non utilizzare il dispositivo in questione
riferito ai lotti di cui al comunicato istituzionale.
Fonte: Aletheia
sabato 5 luglio 2014
LA SINDROME DA FATICA CRONICA. Ecco come capire di esserne affetti e come curarla.
A tutti capitano dei periodi di stanchezza,
solitamente transitoria, spesso dovuti a stress o a periodi di lavoro
particolarmente intensi. Si tratta di un tipo di stanchezza che migliora con il
riposo o con l’allontanamento dalle preoccupazioni. Può invece capitare che la
stanchezza diventi cronica e cioè si soffre della sindrome da fatica
cronica, il cui acronimo è SFC. Si tratta di una vera e
propria patologia subdola, difficile da accertare e, per taluni versi,
ancora poco conosciuta.
La sindrome da fatica cronica si manifesta con forti
cefalee, debolezza ed incapacità di svolgere attività fisiche e mentali; non
di rado, il paziente manifesta una tendenza alla depressione. I suoi
sintomi sono poco precisi ed appartengono anche a patologie differenti, compresi
i problemi psicologici.
Perché si possa parlare di SFC il malessere deve
perdurare da almeno sei mesi e deve essere presente uno stato di astenia e
di prostrazione che impedisce le attività che, fino a poco tempo prima,
erano considerate nella norma. Fra i sintomi rientrano anche il mal
di gola, l’ingrossamento dei linfonodi, l’insonnia ed incapacità di
riprendersi dalla fatica. Molti pazienti non riescono a concentrarsi,
presentano difficoltà mnemoniche, disorientamento e poca
concentrazione; inoltre, il sonno non è mai sufficiente e può essere poco
sereno ed agitato. Dopo aver compiuto un’attività impegnativa, il soggetto non
riesce a recuperare le energie e manifesta uno stato di spossatezza
acuta.
Il quadro cinico della sindrome da fatica cronica è
molto complesso e variabile, esso può comprendere stati di ansia, stress o dolori
anche di tipo muscolari, spesso piuttosto intensi; in alcuni casi si
regista un’importante perdita di peso, febbre ed intolleranze
alimentari.
La sindrome da fatica cronica, in genere, riguarda in
numero maggiore le donne anche se gli individui di sesso maschile non
ne sono del tutto esenti.
Le cause di questa patologie sono molteplici e comprendono infezioni,
reazioni autoimmuni ma anche momenti di grande fatica e stress. Se
non adeguatamente affrontata o se trascurata può arrecare altri disturbi, in
particolare di natura psicologica: depressione, frustrazione ed
irritabilità. Chi soffre di questa patologia, nei casi più gravi, è quasi
completamente impossibilitato nel svolgere le attività quotidiane ed ha bisogno
di un sostegno costante.
Il modificarsi delle proprie capacità cognitive e fisiche
pone il paziente davanti a numerosi problemi, non ultimo la difficoltà nel
svolgere un lavoro o nell’occuparsi della propria famiglia.
La sindrome da fatica cronica si evolve in maniera
differente, in base al soggetto preso in esame; è possibile che diventi
causa dell’impossibilità di svolgere le azioni anche più semplici come per
esempio camminare. La SFC, non di rado, può regredire per poi ripresentarsi a
distanza di tempo, senza alcun preavviso.
In base ai sintomi e alla gravità del quadro clinico,
viene proposta una cura personalizzata che sia in grado di alleviare il
dolore favorendo la ripresa del proprio stile di vita. Quando la patologia
è meno importante, lo specialista potrebbe suggerire delle modifiche alle
abitudini quotidiane, in favore di un’esistenza meno caotica ed
impegnativa. Il medico valuterà se sia necessari, o meno, dei farmaci che
risolvano il problema dell’insonnia e della depressione.
E’ bene che il paziente impari a riconoscere i
propri limiti, a svolgere una vita meno stressante e frenetica, concedendosi
dei momenti di riposo assoluto. Per contrastare alcuni sintomi della fatica
cronica, potrebbe essere utile dedicarsi ad attività che riequilibrino il
rapporto fra corpo e mente, come il pilates e lo yoga.IL BASILICO utile per distruggere la cellulite. Ecco come usarlo
Non tutti sanno che il basilico è ricco di proprietà benefiche,
oltre che ad essere indispensabile in cucina, facilita l’eliminazione dei
liquidi in eccesso, contrasta le infiammazioni, il meteorismo e le digestioni
lente. Il suo potere drenante la rende particolarmente adatto alla lotta
alla cellulite, una delle malattie maggiormente diffuse che, specialmente nelle
donne si manifesta nei glutei, cosce e ventre.
Per distruggere la cellulite è possibile avvalersi del basilico, impiegandolo sia sotto forma di olio essenziale che di tisana.
Per distruggere la cellulite è possibile avvalersi del basilico, impiegandolo sia sotto forma di olio essenziale che di tisana.
La tisana di basilico si prepara miscelando
qualche foglia di basilico, di alloro e di menta; mettiamo a
bollire l’acqua e, dopo aver raggiunto l’ebollizione, spegniamo ed aggiungiamo
le erbe. L’infuso deve riposare per circa 10 minuti. Infine può essere
bevuto con, o senza, l’aggiunta di zucchero; la tisana deve essere consumata
fredda dalle due alla tre volte al giorno. Questa è una bevanda che
contrasta la ritenzione idrica, aiuta a smaltire i liquidi, migliorando
l’aspetto della cute.
Per completare il percorso contro la pelle a buccia
d’arancia, bisogna effettuare, ogni giorno, dei massaggi che partendo
dal basso risalgano verso l’alto. Questi devono essere eseguiti con dell’olio
al basilico costantemente e lentamente, in modo che il prodotto abbia il tempo di
essere assorbito.
Oltre ai massaggi e alle tisane, il problema della
cellulite deve essere affrontato su più fronti, quindi è necessario seguire uno stile
di vita attivo e mangiare sano. Bisogna per questo ridurre l’impiego
di sale e dei prodotti che lo contengono, come per esempio quelli precotti ed
il dado, scegliendo frutta e verdura di stagione. L’idratazione svolge un ruolo
di primo piano, così come il movimento che deve essere giornaliero e mirato.
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